Il 25 gennaio 2016 è scomparso in Egitto un ragazzo italiano, Giulio Regeni, un giovane ricercatore appassionato alla vita e alla conoscenza. Trascorsi dieci giorni di ricerche, abbiamo appreso che Giulio era morto, era stato ucciso dopo aver subito crudeli torture. Il nostro paese non conosce ancora la verità sulla sua morte. I suoi genitori si battono da due anni per capire perché il loro figlio innocente sia stato vittima di un così atroce assassinio. Il timore più grande è che quella di Giulio rappresenti una storia di ingiustizia come le tante, tantissime storie italiane rimaste senza un colpevole. La nostra scuola oggi è vicina a quei due genitori, perché Giulio è figlio e fratello di tutti noi. Ed è da loro che impariamo il messaggio di dignità, di coraggio e di forza per cercare sempre la verità, senza mai smettere, anche quando sentiamo che è lontana e potrebbe essere irraggiungibile.